ECOMUSEO DEL TERRITORIO AURUNCO

L’ecomuseo è un museo molto speciale”, “un’opportunità da cogliere, un invito a dar prova di immaginazione, iniziativa, audacia”:  nato sulla scorta che i musei non devono “limitarsi a raccontare la storia degli oggetti da conservare ma, tramite l’esposizione ragionata e interpretata dei reperti, parlare di uomini e di idee ”. E’l’alternativa al museo tradizionale, detto ‘sotto vetro’, partendo da un “nucleo centrale”, per comprendere percorsi sul territorio, sedi espositive e di promozione delle produzioni locali, gruppi locali di persone e risorse;  arriva a negare l’essenza del museo, perché non predilige collezioni storiche. E’ tutto il territorio con i suoi abitanti, le sue storie, tradizioni, i suoi valori ambientali e culturali, ad essere ‘in mostra’, L’Ecomuseo del territorio Aurunco ha il suo centro propulsore, di accoglienza e orientamento, in una sede museale dove il visitatore ha un primo approccio con una serie di percorsi espositivi, proiezioni di filmati e piccole ‘lezioni’ di avvicinamento alle particolarità storiche, culturali del territorio.

l nucleo espositivo dell’ Ecomuseo  è sito nei locali pian terreno del Castello Ducale. L’articolazione dei percorsi interni dell’Ecomuseo prevede: attrezzi e costumi agricoli della tradizione contadina; attrezzi degli antichi mestieri; prodotti dell' artigianato locale; sala delle tipicità del luogo (esposizione principalmente legata alle ricchezze enogastronomiche del luogo); strumenti della musica popolare.
Sono, inoltre, previsti percorsi antropologici, che hanno immediato riferimento ad alcune realtà circostanti: storia dell' emancipazione femminile in Terra di Lavoro; ricerca sul brigantaggio nell' alto casertano; tradizioni religiose in Sessa Aurunca; feste tradizionali popolari; storia delle lotte civili nel ‘900.  Citeremo, a titolo di esempio, alcuni dei percorsi antropologici che trovano naturale rimando sul territorio. Estremamente interessante è la logica che ha guidato il recupero e rilancio di un’area di un piccolo paese: Valogno piccolo borgo vicinissimo a Sessa, conta oggi pochissimi abitanti, molti dei quali andati via per lavoro. In questo caratteristico borgo, grazie all’ impegno dell’ associazione “Il Risveglio” che ha promosso una riqualificazione dell’area attraverso la creazione di una sorta di ‘galleria pittorica en plein air’: murales dipinti da giovani artisti con tematiche legate al brigantaggio di queste terre, e piccoli scorci di vita contadina, tradizione fondante del luogo.  E’ un importante esempio di recupero/conservazione e valorizzazione che usa il mezzo pittorico come espressione di rilancio del luogo. Alla stessa logica di recupero si lega l’utilizzo di un antico frantoio nella frazione di Cupa; il suo inserimento nei percorsi è funzionale alla tematica sui costumi e lavori della tradizione contadina. Particolarmente suggestivo ed emozionante il percorso legato alle tradizioni religiose in Sessa Aurunca; in particolar modo, numerosi turisti accorrono nelle terre di Sessa, processione dei Misteri, l’ufficio delle Tenebre, il canto del Miserere, i riti e la processione del Sabato Santo). Quanti non hanno la fortuna di poter assistere dal vivo a questa importantissima tradizione di Sessa Aurunca, hanno la possibilità, durante la visita, di visionare filmati  che illustrano il rito e un dvd con i canti tipici del luogo per queste occasioni, in particolare il canto a tre voci del “Miserere”. Anche in questo caso, all’idea di un ecomuseo, ha fatto seguito, attraverso una serie di iniziative legate al reperimento dei materiali documentari e fotografici,  interviste i genius loci anziani ‘custodi’ della memoria del luogo, un’accurata e meticolosa ricerca sul campo. La fortuna dell’Ecomuseo è sicuramente legata anche ad una città che di per sé è già ‘museo’ con le sue numerose attrattive: il Ponte Romano, la Chiesa e Convento dell’Immacolata, la Porta dei Cappuccini, il Teatro Romano e Criptoportico, il “sedile” di S. Matteo, la Cattedrale, il Castello Ducale, la Torre di S. Biagio, per citarne solo alcuni.

 

 

 

 

 

 

 

 

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